Josep Carreras has opened a new Leukemia Unit in Eppendorf University Hospital in Hamburg

Ieri Josep Carreras ha partecipato personalmente all'apertura di una nuova unità ospedaliera destinata al trattamento contro la Leucemia nell'Ospedale Universitario Eppendorf (UKE) nella città tedesca di Amburgo.
All'interno del trattamento realizzato è prevista la pratica di sport e anche la musicoterapia che, come è scientificamente testato, influisce positivamente sui pazienti: anche Josep Carreras ha piena fiducia nella musicoterapia, siccome nella sua esperienza personale la musica aveva giocato un ruolo importante, in primis con il Secondo Concerto per Pianoforte di Rachmaninov

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La nuova unità, che fa riferimento al Hubertus Wald Tumorzentrums,  prenderà il nome del tenore e offrirà un migliore trattamento ai pazienti, e conseguentemente una migliore qualità di vita. L'UKE (Universitätsklinikum Hamburg Eppendorf) ha contato sul supporto della Fondazione di Carreras per il finanziamento di questo progetto, che ammonta a circa 100.000 €, e in generale ha investito 6 milioni di Euro per finanziarne la ricerca.
La sede tedesca della Fundació Josep Carreras, la José Carreras Leukämie Stiftung è nata nel 1995, e fino ad ora ha finanziato e promosso più di 800 progetti in Germania: tutto questo affinché la leucemia sia un giorno curabile per tutti, e in ogni caso. Carreras non perde mai occasione di ringraziare per l'umanità e la generosità della popolazione tedesca, che si concretizza in particolare in occasione della Gala che José Carreras tiene a Lipsia pochi giorni prima di Natale, ogni anno per la raccolta di fondi.

Josep Carreras ha visitato un paziente di 49 anni, potendo senza problemi immedesimarsi in lui e nella sua famiglia, avendo i suoi figli 9 e 14 anni quando era lui ad essere un paziente. Ha anche provato personalmente la stanza adibita alla muscoterapia, sedendosi sulla sedia di modo che il suo corpo ricevesse le vibrazioni. Non può, inoltre, che ritenersi felice del fatto che il cancro non rappresenti più un taboo come 30 o 40 anni fa, che sia stato gradualmente accettato dalla società, sicuramente resa più consapevole per merito della ricerca scientifica.



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